“L’orgoglio si riferisce più alla nostra opinione su noi stessi, la vanità a quello che vorremmo gli altri pensassero di noi”.
Emozionante, a tratti divertente, con un intreccio perfetto e un approfondimento psicologico dei personaggi davvero ammirevole. Un grande classico lo riconosci per questo.
E anche per molto altro: per la capacità di parlare alla gente anche dopo tantissimi anni, anche quando usi, costumi, abitudini e l’intera esistenza di ognuno risulta ormai profondamente diversa; per lo stile impeccabile, per le frasi celebri, per i personaggi che entrano nel cuore e di cui tutti hanno almeno una volta sentito parlare.
Il bello della parola scritta è proprio questo, per me. Il fatto che resti. Sempre, indelebile, ma che riesca a lasciare ogni volta qualcosa in più.
“Ma la vanità, non l’amore è stata la mia follia. […] fin dall’inizio della nostra conoscenza mi sono lasciata condurre dal pregiudizio e dall’ignoranza, allontanandomi dal buonsenso, dove entrambi erano coinvolti”.
Un’opera leggera, ma che in realtà fa riflettere, appassiona. Le sorelle Bennet, in particolare Jane ed Elizabeth, sono l’esempio che anche in una famiglia modesta o volgare possono crescere delle perle di eleganza, intelligenza e bontà; Mr Bingley e Mr Darcy dimostrano che il vero amore può e deve trionfare, superando le macchinazioni, gli ostacoli e le differenze sociali; i coniugi Bennet, poi, sono uno spasso e, pur se esasperati, i loro tratti non risultano tanto lontani dalla realtà.
E mentre al mondo continua ad esserci tanto “orgoglio”, così come tanto “pregiudizio”, è bello ogni tanto fermarsi a riscoprire quello che un buon libro riesce a lasciarci, cosa di cui non posso che essere estremamente grata, sempre di più.
Elena Inuso
Sono Elena Inuso, giovane avvocato e scrittrice. I miei romanzi: “Lo Specchio dell’Anima” – Leonida Edizioni, 2019; “Io non credo nel destino”, Laruffa Editore, 2021.