Non sapevo bene cosa aspettarmi, quando ho iniziato questo libro. In principio, nell’approcciarmi alle frasi sbagliate del piccolo Alberto, un ragazzino autistico, ho avuto un attimo di smarrimento: ho temuto che sarebbe stato di difficile lettura. Invece, sin dalle prime pagine sono stata catturata da quella mente così perspicace, così sveglia, così pura. Alberto ha undici anni, ma non ha mai spiccicato una parola. Clara e Giorgio sono i suoi genitori e convivono a fatica con quella realtà così difficile che è loro piombata addosso inaspettatamente. Alberto non parla, è vero, ma è l’unico che sembra capirci qualcosa. Non sua madre, chiusa nella propria convinzione per cui la famiglia viene sopra di tutto ed è da proteggere a ogni costo. Non suo padre, il fuggitivo, l’assente, colui che, di fatto, lascia sempre decidere agli altri. E poi c’è Full, il migliore amico dell’uomo, che assolve perfettamente il suo ruolo di unico confidente e unico appiglio in un mutismo che a volte si trasmette a tutta la famiglia.
Lo stile di Alessandro Gnani è unico: unisce sapientemente la complessità dei pensieri di quel ragazzino così speciale a un narratore onnisciente e a volte giustamente spietato con gli attori della vicenda.
Devo dire che, nonostante le situazioni tragicomiche che accadono alla famiglia, coinvolta persino in beghe legali e in qualche morte di troppo, l’autore ha saputo farmi anche sorridere a più riprese. Lo consiglio vivamente.
Elena Inuso
Sono Elena Inuso, giovane avvocato e scrittrice. I miei romanzi: “Lo Specchio dell’Anima” – Leonida Edizioni, 2019; “Io non credo nel destino”, Laruffa Editore, 2021.